Matteo Coccia

Graphic Designer, curatore d’arte, organizzatore di eventi

Corso di Graphic Design

“L’unico consiglio che mi sento di dare è quello che all’epoca avrei voluto ricevere io: ovvero non abbiate paura, nè di un cliente difficile, nè di un lavoro impegnativo, nè tanto meno di quello che non sapete fare. Vista con il ‘giusto occhio’ ogni cosa diventa una sfida e se la vincete diventate più forti che mai.”

È un Graphic Designer, un curatore d’arte, un organizzatore di eventi. Matteo Coccia, ex allievo del dipartimento di Grafica pubblicitaria dell’Università Europea del Design di Pescara, a 26 anni ha tanta voglia di fare e ha già le idee chiare.

“Sono un freelance a tutti gli effetti. Collaboro con aziende, case di abbigliamento, marchi alimentari.

Mi diverto molto a saltare dal benzinaio alla sartoria indipendente, così non mi annoio mai. Dall’altro lato sto diventando un curatore d’arte: gestisco uno spazio espositivo chiamato NERO – La Factory che aprirà a settembre 2017.

Un progetto gigantesco che ormai prosegue da quasi quattro anni e finalmente vede la luce. In più collaboro con il comune di Pescara nell’organizzazione di eventi artistici e culturali, sempre sotto il nome di Nero, che ultimamente è diventato un brand. Ci occupiamo anche di artigianato e arredamento, insomma tante cose! Ma ancora non ci basta.”

Qual è stato il tuo percorso formativo?

“Prima dell’Università Europea del Design ho frequentato due anni del corso in Scenografia e costumistica all’Accademia di Belle Arti di Roma, poi sono ‘tornato in patria’ e la UED mi ha chiamato a gran voce. Stavolta però attratto dal graphic design.

A mio avviso è stato proprio questo processo a farmi apprezzare completamente l’intero percorso universitario della UED. Ogni giorno mi innamoravo un po’ di più di quello che stavo imparando e alla fine è diventata per me un’ossessione. Lo dico sempre: quando si cominciano a vedere allineamenti e proporzioni auree anche nelle pozzanghere, vuol dire che ormai si è arrivati!

La UED mi ha insegnato tutto. Ho infatti cominciato a lavorare autonomamente anche durante gli studi, nel 2013, e mi dilettavo nelle prime relazioni con i clienti.”

Quale consiglio daresti ai ragazzi che si preparano ad affrontare il mondo del lavoro?

“L’unico consiglio che mi sento di dare è quello che all’epoca avrei voluto ricevere io: ovvero non abbiate paura, nè di un cliente difficile, nè di un lavoro impegnativo, nè tanto meno di quello che non sapete fare. Vista con il ‘giusto occhio’ ogni cosa diventa una sfida e se la vincete diventate più forti che mai.”