Gli stilisti emergenti della UED FASHION NIGHT 2020

È Giada La Gioia, ex allieva del dipartimento di Fashion Design dell’Università Europea del Design di Pescara, la vincitrice del premio riservato alla sezione abbigliamento nell’ambito del XXXI Concorso nazionale professione moda giovani stilisti organizzato dalla Cna Federmoda.

Come ti sei sentita quando, proclamando i vincitori, hanno fatto il tuo nome?

“Confusa, non me l’aspettavo. Veramente! Sentire il mio nome tra quello dei vincitori è stato molto emozionante. Il  livello era molto alto. Quello che ha colpito la commissione, oltre al concept, è che ho cucito tutto da sola, come solo pochi altri studenti di altre scuole.”

Il concorso è rivolto a studenti che frequentano scuole di moda. Tra le sette sezioni in concorso (abbigliamento uomo e donna, abbigliamento bambino, maglieria, pelletteria e calzature, intimo e mare, pelletteria e calzature, pellicceria, gioielleria) quale hai scelto?

“La sezione abbigliamento uomo/donna. Ho proposto un abbigliamento genderless, adatto sia all’uomo che alla donna.
Bisognava candidarsi inviando il proprio progetto con almeno sei outfit. Tra questi la commissione ne sceglieva due che poi il candidato doveva confezionare e portare il giorno della presentazione, il 9 luglio, nella sede della Cna Federmoda a Roma.

Davanti alla commissione composta da esperti del settore, abbiamo portato il portfolio e il progetto realizzato: le modelle hanno indossato i due outfit scelti dalla commissione ed io ho spiegato  l’idea dalla quale è nata la collezione.

Come molti altri, mi sono ispirata al momento sociale che abbiamo vissuto: la pandemia.

Nel periodo del lockdown non siamo potuti uscire, vedere gli amici. Ed io ho interpretato questo vuoto portando  in scena l’assenza.

In ogni capo ho nascosto una parola. Le parole dovevano essere cercate in base ad una legenda che sta su ogni outfit  e che, come in una caccia al tesoro, spiega dove sono posizionate queste parole. Alla fine della ricerca si compone la frase finale che svela il concept: l’assenza, appunto.”

Quello che hai appreso nei tre anni di formazione trascorsi alla UED ti ha aiutato ad affrontare questa esperienza?

” Tantissimo. In particolare nell’approccio, nell’impegno. E soprattutto nel riuscire a cucire tutto da sola. Lo ribadisco! Non lo insegnano tutte le scuole!
Passare dalla progettazione, che ci viene insegnata benissimo, alla realizzazione del progetto e quindi a cucire ogni capo forma ogni studente a 360 gradi.
Anche le attività che si svolgono alla UED nei tre anni di studio aiutano gli studenti a conoscere il mercato del lavoro e ad affrontarlo con competenza. ”

In cosa consiste il premio che ti è stato assegnato come vincitrice della sezione abbigliamento del concorso nazionale rivolto a giovani stilisti?
” Ho vinto un premio in denaro e uno stage da svolgere nella sede principale dell’azienda Max Mara a Reggio Emilia, che farò probabilmente a settembre.”

 

Articolo di Emanuela Costantini