“Spesso quando lavoro mi tornano in mente nozioni apprese ormai più di 10 anni fa, sopratutto nel design bi-dimensioniale: concetti che allora mi sembravano molto specifici, quasi superflui, e che invece oggi fanno parte di un meccanismo automatico di lavoro.

Oggi spazio spesso e volentieri dalla brand identity all’impaginazione, dall’illustrazione all’adv.

Ho lavorato/collaborato per/con varie agenzie, tutte RIGOROSAMENTE non molto grandi, in quanto non credo che la creatività sia un prodotto da industria/agenzia pubblicitaria.

Preferisco le piccole botteghe di design, dalle quali spesso escono i lavori migliori e dove l’identità creativa del singolo viene tutelata (quando possibile).”

Quale consiglio daresti ai ragazzi che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro?

“Consiglierei di sviluppare e allenare quanto più possibile la capacità di analisi visiva, d’osservazione, anche se si pensa già di averla : nel design della comunicazione c’è un continuo cambiamento di trend e, come in ogni altro mestiere intellettuale, non si smette mai di metabolizzare novità”.