Workshop di Tailoring
con Stefano Giuliani

Stefano Giuliani lavora tra Cattolica e Pescara nel settore moda come Chief Pattern Making.
Lo incontriamo all’Università Europea del design di Pescara dove ha tenuto il Workshop di Tailoring, incentrato sulla creazione base della giacca uomo e sulla trasformazione del blazer donna.
Nel corso della tua carriera hai collaborato con noti brand come Dolce e Gabbana, Prada, Calvin Klein.
Quando è nata la passione per la moda?

“Ho iniziato, da ragazzo, con mio padre che mi ha indirizzato alle botteghe artigiane sartoriali del mio paese natale, Locorotondo. Lì ho imparato l’artigianato, dividendomi tra scuola e lavoro. E da lì è nata la passione per l’abbigliamento. ”

 

Cosa ti piace di più di questo settore?

“L’innovazione, la trasformazione, la ricerca, vedere nel futuro. L’abito è importante. Non è vero che l’abito non fa il monaco, come si dice.”

Quali sono le cose che non ti piacciono del mondo della moda?

“Bella domanda. Diciamo che il mondo della moda è cambiato tanto. Quando ho iniziato c’era tanta competizione, tanta gelosia. Adesso le cose sono diverse. C’è stima tra colleghi. Oggi c’è un nuovo modo di vedere le cose.

 

Parliamo di cosa rappresenta la moda e dei professionisti che la rendono unica.

“La moda è un modo di interpretare ed esprimere la società e proiettarla nel futuro con le collezioni moda nelle quali gli stilisti hanno la loro visione della creatività. Spetta a noi modellisti dare il valore aggiunto alle collezioni contribuendo a definire il loro progetto iniziale. Attualmente il pattern maker è fondamentale, insieme allo stilista, per il successo delle collezioni.”

L’innovazione tecnologica ha reso marginale la produzione artigianale o ne ha fatto scoprire nuove potenzialità?

“Negli anni Novanta la tecnologia veniva vista come una mancanza di artigianalità. Oggi le prospettive sono cambiate: un buon artigiano ha bisogno della tecnologia. Pensiamo al taglio automatico, allo studio dei cartamodelli a video”.

 

Agli studenti dell’Università Europea del Design di Pescara sta insegnando come realizzare un capo spalla, forse l’elemento più complesso da realizzare. 

“Sì. Se all’inizio c’è una buona progettazione si ha una buona vestibilità. Quando il cliente indossa un capo e nota alcuni difetti significa che non è stata fatta una buona progettazione. ”

Quali sono le caratteristiche richieste ai ragazzi che vogliono diventare Fashion Designer?

“Innanzitutto devono avere passione. Quello della moda è un mondo molto frenetico che richiede anche una grande flessibilità. Poi è importante avere competenze informatiche ma anche abilità artigianali, curare molto la tecnica e aggiornarsi continuamente. ”

Articolo di Emanuela Costantini